domenica 12 febbraio 2012

La vie en blanc (White End - ep. 1)

[Nelle precedenti puntate]



La prima ondata di neve durò tre giorni. Settantadue ore di ininterrotte precipitazioni nevose.
Con intensità variabile.
I primi fiocchi scendevano giù timidi. Anzi, a volte sembravano voler tornare in alto.
Ad ogni lievissima corrente ascensionale.
Poi la neve cominciò a farsi più fitta ed aggressiva. Dopo poche ore le strade della città erano completamente imbiancate.
I meteorologi avevano ampiamente previsto la perturbazione. Ma probabilmente gli amministratori l'avevano sottovalutata.
E si sono mossi con un po' di ritardo.
Quando si forma un primo strato compatto di neve, non è molto facile pulire le strade, almeno finché le nubi non decidano di dare un po' di tregua.
Dopo la prima giornata la città sembrava diventata un enorme ascensore: tutti a parlare solo del tempo. Ovunque.
Fino a quei giorni non avevo idea che ci trovassimo nel bel mezzo di un'era glaciale.
Cioè, ero andato a cercare su Wikipedia solo per curiosità: avevo scoperto che esistono ere glaciali ed ere interglaciali.
Durante le ere glaciali i poli terrestri sono ricoperti di ghiaccio.
In ogni era glaciale, però, si alternano periodi glaciali e periodi interglaciali. Questi ultimi sono caratterizzati da temperature decisamente più elevate.
Ebbene, fino ad allora noi stavamo vivendo in un periodo interglaciale.
Che durava da diecimila anni.
E quindi poteva benissimo starci, a breve, una nuova glaciazione.
Non che allora credessi davvero che fossimo alle soglie di un freezing globale.
Ma adesso... beh, dopo tutti questi mesi dovremmo cominciare a pensare che le cose non torneranno come prima.
Dire che ci siamo abituati sarebbe troppo.
(Abituati a questo clima. Abituati all'assenza di sapore, di colori, di odori, di rumori.
Abituati ad ammazzare...)
Ma stiamo cominciando a farcene una ragione.
Quei primi tre giorni furono per me stupendi, avevo sempre letteralmente adorato la neve.
Vedevo la città rallentare, impantanarsi, mutare i propri ritmi.
Per strada circolavano solo autobus e qualche spazzaneve. L'aria era sensibilmente migliorata e diventava più pulita ogni ora che passava. La notte era magnificamente luminosa, quasi cinematografica.
Il sindaco aveva ordinato la chiusura degli uffici pubblici, cosa che per me significava vacanza.
E significava anche pupazzi di neve, ore passate a scattare fotografie, gare di discesa con slittini improvvisati. La neve mi trasformava in un bambino. Ma forse ero solo un bambino che fingeva di essere un adulto per tutto il tempo. Tranne che con la neve. La neve mi smascherava.
In quei giorni mi ero convinto che la natura volesse mostrarci qualcosa.
Un modo alternativo di vivere. Con calma, senza frenesia.
Un mondo sostenibile, come amavano dire quei fricchettoni ambientalisti.
Muoversi sui mezzi pubblici, lasciando l'auto nel garage.
Fare solo ciò che fosse davvero essenziale.
Prendersi un po' di tempo libero e, magari, fermarsi per giocare.
Mi ero convinto che qualcosa nell'universo volesse indicarci una direzione. Uno stile di vita.
Una vita in bianco.
Ma mi sbagliavo, non c'è nessun senso nessun significato nascosto.
Cominciava solo il nostro annientamento.
Per primi se ne andarono i più deboli, gli anziani, i senzatetto (sì, Cristo aveva ragione: gli ultimi sono stati i primi, a schiattare).

Uccisi da un assassino bianco e silenzioso.
Che avvolge delicatamente le sue vittime e le fa addormentare.
Lentamente penetra in ogni muscolo, in ogni fibra, in ogni cellula del corpo. E lo spegne.


Leggi il secondo episodio

 Grazie alla Principessa degli Zingari che mi ha aiutato nel reperimento della colonna sonora.

9 commenti:

  1. bello. fa davvero poco Sahara.
    Scusa, dovevo chiudere il climax discendente.

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  2. ...stiamo passando alla croncaca in tempo diretto? :)

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  3. Bello. Fa molto "Silent Night" (l'ho scritto solo per adeguarmi ai commenti) :P

    Grazie mille per il commento, CIAO!!!

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  4. Bello. Fa molto Il dottor Zivago :-)

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    1. Mi è piaciuto molto tutto e soprattutto l'ultima frase... :(

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  5. io quando nevica e ne fa tanta, esulto nel vedere le automobili coperte e IMMOBILI. Qui il traffico non è molto sostenuto, sto in un paesino, però mi fa comunque un gran piacere vedere la gente che impazzisce perché non può andare a CONSUMARE.

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  6. Grazie a tutti!
    Per correttezza, ricordo che Alemanno si è offerto volontario per aiutarmi con la sceneggiatura in maniera totalmente GRATUITA. Inconsapevolmente.

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