tag:blogger.com,1999:blog-32488880632142698082024-03-28T00:53:27.787+01:00MAYALATE(QUANDO LA FINE DEL MONDO ARRIVA IN RITARDO)Il Democriticohttp://www.blogger.com/profile/01164569138324034921noreply@blogger.comBlogger36125tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-88021365165400500352013-04-21T15:04:00.000+02:002013-04-21T15:04:01.953+02:0031 dicembre 2019Come sapete è stato appena rieletto Napolitano alla presidenza della repubblica. Lo aspettano sette anni difficili ma siamo tutti certi che ce la farà. Mi sono immaginato il suo ultimo discorso di fine anno. Non dalla sala del mappamondo ma direttamente dal bagno, in streaming dalla tazza presidenziale.<br />
<br />
<i>Cari italiani e care italiane,</i><br />
<i>pure quest'anno sta finendo. Grandi sacrifici vi abbiamo chiesto e voi li avete sostenuti. Dio solo sa come fate a essere così pazienti. Come mai non abbiate ancora incendiato non dico una banca, neanche un cassonetto! La disoccupazione è al 75% e tra i giovani raggiunge picchi del 98%. L'analfabetismo ha raggiunto il record nella storia della repubblica. Siamo al 128esimo posto nel mondo per il reddito pro capite medio. Nelle scuole mancano i banchi. In quelle poche scuole che ancora sono aperte. I tagli alla sanità sono stati contenuti quest'anno, in cui si è vista una diminuzione dei ricoveri ospedalieri a seguito della privatizzazione delle asl di tutto il territorio nazionale. L'aria è pesante, le polveri sottili depositatesi nel corso degli ultimi anni hanno creato un nuovo strato di suolo. Le domeniche a targhe alterne sono state rimpiazzate dalle settimane a targhe alla rinfusa. Nonostante tutte queste difficoltà, il governo Andreotti è riuscito a fare quello che l' Europa ci chiedeva: abbassare i toni. Lo spread non se lo ricorda più nessuno, solo che io a fine anno lo devo dire. Come si è arrivati a questo punto lo sapete tutti. Il ministro della giustizia, Silvio Berlusconi, ha disposto la chiusura di tutti i tribunali che avevano cause in corso contro di lui (ovvero il 71% del totale). Poi si è dimesso, come promesso prima delle elezioni che nel mese scorso hanno visto la affermazione del partito dei moderati, che ha nominato presidente del consiglio il professor Amato. Ho perso il conto di tutte le leggi che ho firmato. E non vedo l'ora di godermi il meritato riposo da aprile del prossimo anno. A patto che le forze politiche abbiano trovato il degno successore del mio secondo settennato. La dentiera algasiv non mi crea problemi, però è brutto andare all'incontro con i capi di stato esteri portando appresso il pappagallo. Il ministro per i rapporti con il parlamento, Massimo D'Alema, mi ha assicurato che presto la costituzione sarà rimessa a nuovo. Non ci saranno più le elezioni, ma solo il televoto per confermare ciò che stabilisce la BCE. Così anche il presidente della repubblica non dovrà più dire ste solite quattro pinzellacchere a fine anno. E ora vado che se no 'o capitone si raffredda.</i>Anonymousnoreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-66218142035560262022013-03-14T09:31:00.002+01:002013-03-14T09:31:41.593+01:00Il Papa che arriva dalla fine del mondoPensavamo che il mondo non fosse finito. E invece il nuovo Papa ha detto di venire proprio da lì. <div>
<br /></div>
<div>
<a href="http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/papa_francesco_bergoglio_discorso/notizie/258196.shtml">Dalla fine del mondo.</a></div>
<div>
<br /></div>
<div>
Effettivamente l'Argentina ha già visto diverse fini del mondo.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Tra cui la dittatura che il buon Papa <a href="http://www.linkiesta.it/papa-ombre">ha appoggiato</a>.</div>
Il Democriticohttp://www.blogger.com/profile/01164569138324034921noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-25441519925147570182013-01-11T20:58:00.001+01:002013-01-11T20:58:34.758+01:00Assalti da par-condicioQuesto paese è incredibile. La gente che lo popola è ogni volta sorprendente. Milioni di persone si sintonizzano per vedere una trasmissione che di solito non ha molti ascolti, solo perché c'è lui. Il signor B contrapposto al conduttore, il signor S. Due nemici. Oh, il signor S è stipendiato da Telecom (mica dal KGB!) Tutti aspettano che il signor B se ne vada: potrebbe essere il più grande spettacolo prima del fine settimana! Invece lui non se ne va. Ci sono urla, promesse, stronzate che quello va ripetendo ogni volta che gli danno un microfono. Ritornano i bei tempi. Ieri quelli "de sinistra" hanno goduto come porci. Gli stessi che poi voteranno Enrico Letta. Ma non vi rendete conto di quanto sia stupido e inutile quello che è accaduto ieri sera?<br />
<br />
Ci avete capito qualcosa di concreto? Io non credo. Ahimè, pure chi come il sottoscritto ha scelto altri modi per passare la serata, il giorno dopo si è dovuto sorbire il peggio di quello che era accaduto dal signor S. Ne parlano tutti. "<i>Ma hai visto quante glie ne ha dette?" - "L'ha fatto nero!" - "Aveva degli occhi che sembravano quelli di un cinese!" </i>Nessuno ha visto quella trasmissione di <u>approfondimento politico</u> per interesse verso eventuali argomenti. Tutti sapevano che gli argomenti seri non ci sarebbero stati. E tutti come dei drogati che guardano due cani combattere, hanno visto la trasmissione aspettando il momento della "rissa". E poi. diciamocelo, quale rissa? Davvero pensate che il signor S e il signor B siano due mondi opposti? Ingenui! Tutto è costruito per far impennare gli indici di ascolto. Tutto è costruito sul nulla. Sul nulla! Non è forse questa la fine del mondo?Anonymousnoreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-6595298447439845672012-12-21T16:31:00.000+01:002012-12-21T16:31:00.454+01:00Mayalate?Su una folgorante intuizione di magneTICo, si pensava di continuare quest'avventura su un nuovo blog.<br />
Il titolo proposto sarebbe Mayalate.<br />
Da intendersi nella doppia accezione se lo leggiamo all'italiana o all'inglese.<br />
Intanto ho già prenotato gli indirizzi mayalate.blogspot.com e maya-late.blogspot.com.<br />
Ovviamente, come qui, regnerà l'anarchia. Che ne dite?Il Democriticohttp://www.blogger.com/profile/01164569138324034921noreply@blogger.com23tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-24829566037927754802012-12-20T10:29:00.002+01:002014-06-08T01:00:34.832+02:00White fever (White end – ep. finale)Nelle precedenti puntate:<br />
<a href="http://mayalate.blogspot.com/2012/02/white-end-episodio-pilota.html">Episodio pilota</a><br />
<a href="http://mayalate.blogspot.com/2012/02/la-vie-en-blanc-white-end-ep-1.html">Episodio No. 1</a><br />
<a href="http://mayalate.blogspot.it/2012/03/white-head-white-end-ep-2.html">Episodio No. 2</a><br />
<a href="http://mayalate.blogspot.it/2012/05/white-russian-white-end-ep-3.html">Episodio No. 3</a><br />
<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/Mkua7gbzASM?rel=0" width="560"></iframe>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<br />
<i>Tic, tac, tic, tac</i>. Sento il
ticchettio, ma non vedo nessun orologio, nessuna sveglia: è dentro
la mia mente, ma è anche dannatamente reale.<br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'auto sfreccia a tutta velocità. Sono
al volante, ma non sono alla guida.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Attorno a me c'è una danza frenetica
di luci rosse, bianche, gialle.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'autostrada è incredibilmente satura
di vetture che si rincorrono caoticamente, ma senza nessuna
collisione.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un disordine ordinato.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'aria si fa più calda. Provo ad
aprire il finestrino, senza risultato. Il cruscotto è diventato
rovente. <i>Tic, tac, tic, tac.</i> Il tempo sta per scadere.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Accanto a me c'è Carlo. È senza
testa, ma parla.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Mi chiede: “Cosa ci salva ordinando
il caos?”</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Tic, tac, tic.</i> “Dove cazzo siamo,
Carlo? Da dove cazzo vengono tutte queste auto?”<br />
<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Mi sveglio. Sono sotto diversi strati
di coltri. Coperte rimediate alla bell'e meglio. <br />
Ho la fronte
imperlata di sudore. Bollente.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Comincio a ricordare. Le immagini si
affastellano confuse: la caccia, il freddo, l'infezione, la febbre.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Mai mangiare la carne di un uomo se non
sai com'è morto. Era una regola. E non l'ho rispettata.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Le regole. Le regole ordinano il caos.
Le regole ti salvano il culo.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'istinto e la fame ti fottono.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'uomo è un essere debole, gracile.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Sopravvive solo perché sa come
affrontare situazioni prevedibili. Sopravvive perché impara dagli
errori. Sopravvive perché si dà delle regole.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Da quando era iniziata la neve, però,
niente era più come prima.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Le regole di un tempo non servivano
più. Bisognava ripartire da capo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
E dio sa se ci abbiamo provato. A
ricostruire un'organizzazione. A ricostruire rapporti di fiducia.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Perché la fiducia discende dalle
regole. Mi fido se posso prevedere che ti comporterai in un certo
modo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ma come puoi fidarti, se quando
incontri un uomo per strada, sai che cercherà di ucciderti?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Da qualche mese abbiamo preso il
controllo di un intero quartiere. Ci siamo dati due regole antiche,
primordiali.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Garantire la sopravvivenza della
specie.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Cercare di salvare la propria vita.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In quest'ordine di priorità. Ogni
altra regola era la specificazione di queste due.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Tutti quelli che volevano potevano
essere ammessi nel Quartiere, per avere riparo e cibo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ma il cibo cominciava a scarseggiare ed
i ripari erano sempre più gelidi.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Dentro il Quartiere nessuno poteva
portare delle armi e nessuno poteva uccidere altro uomo.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In ognuno dei due casi la pena era
essere marchiati e banditi. Le armi dovevano essere lasciate in uno
dei depositi all'ingresso al momento dell'ammissione e
di lì in poi appartenevano alla comunità. Quando si usciva dal Quartiere, ognuno aveva diritto a portare con sé un arma ed un
nastro rosso per essere riconoscibile dagli altri del gruppo.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il Quartiere si espandeva e
controllarlo diventava sempre più difficile.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Fuori, la <i>caccia</i>
era consentita. Ma mai contro gli abitanti del Quartiere.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Trovare il cibo era sempre più
difficile ed eravamo costretti ad escursioni sempre più prolungate,
sempre più lontano dai confini.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si erano formati anche altri gruppi.
Sempre più famelici. Nemici.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Prede.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A volte si arrendevano a noi, ma
raramente eravamo compassionevoli.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La fame è nemica della compassione.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Risparmiavamo i bambini, per lo più.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ad ogni modo se decidevamo di portarli
con noi nel Quartiere, da vivi, diventavano parte del nostro gruppo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il cannibalismo doveva essere l'ultima
risorsa. Ma era diventato sempre più frequente.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nei primi tempi alcuni di noi
preferivano prendere corpi che trovavano già esanimi.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Presto abbiamo capito che non era una
buona idea. Molti morivano per infezioni batteriche e mangiare quella
carne poteva essere letale.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Certo, sarebbe stato diverso se
avessimo avuto il fuoco. Ma erano ormai diversi mesi che non
riuscivamo ad accenderne uno.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Le cose stavano per cambiare in meglio,
forse. Alcuni abitanti del quartiere erano riusciti ad isolare
termicamente alcune stanze di un appartamento con pelli e grasso.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'idea era quella di provare a
coltivare qualcosa. Qualunque cosa.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Proprio per questa ragione, avevamo
conservato alcune scorte di semi, risalenti ai giorni dei primi
saccheggi. Solo io e pochi altri – i “fondatori” – sapevamo
dov'erano nascosti.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Altrimenti qualcuno avrebbe tentato di
mangiarli.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per vedere nascere qualche germoglio
bisognava, però, superare il problema dell'assenza di luce. Già di
per sé il sole era quasi del tutto oscurato: i nostri “vivai”,
così isolati, erano totalmente bui.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ad un tratto so esattamente cosa devo
fare. Sarà il delirio della febbre, ma non mi sono mai sentito così
lucido. Sento di nuovo il ticchettio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Garantire la sopravvivenza della
specie. Cercare di salvare la propria vita. In quest'ordine di
priorità. <i>Tic, tac, tic, tac.</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Forse sono contagioso, non posso
restare qui. </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Potrei forse guarire. Ma la mia guarigione sarebbe
comunque un danno per la collettività, per la <i>specie. </i>Qualcun
altro ha più bisogno delle mie coperte, del cibo che sto consumando. </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Qualcuno che ha più speranze di me di sopravvivere. E di <i>farci
</i>sopravvivere.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Mi alzo.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Con i
denti mi stacco un lembo di pelle dall'indice sinistro, intirizzito.
Devo sfregarlo per far uscire un po' di sangue. Con grafia incerta
scrivo sul muro: “L'umanità prima dell'uomo”. Non ho abbastanza
sangue per scrivere altro. Capiranno. <i>Tic, tac, tic, tac.</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Esco.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nevica,
ovviamente.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Mi
spoglio di ogni straccio e mi abbandono sul mio candido e glaciale
giaciglio. È soffice.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il mio
non è altruismo, ma egoismo razionale. La volontà di affermare
un'ultima scelta.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'unica
scelta ancora possibile.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ho
sempre pensato che chi muore vive eternamente il suo ultimo pensiero.
<i>Tic, tac, tic, tac.</i><br />
E in questo momento so che ce la possiamo
fare. <i>Tiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii...</i><br />
<i><br /></i></div>
<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/w9TGj2jrJk8?rel=0" width="420"></iframe>Il Democriticohttp://www.blogger.com/profile/01164569138324034921noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-17691573487075028382012-12-07T00:33:00.000+01:002012-12-08T18:43:46.769+01:00Uomo nuovo<br />
La sua storia cominciò il 22 dicembre alle 10.30 nella Silicon Valley, quando il mondo intero era in fila per comprare gli ultimi regali di Natale. Tutti tranne uno. L'ingegnere Newman stava finendo di implementare l'ultimo bot per una nota major infomatica: un software in grado come gli altri bot di navigare attraverso le pagine del web, in grado di indicizzare i link in esse contenuti, di dare punteggi ad ogni pagina per i motori di ricerca, ma con una funzionalità in più che nessun altro bot aveva mai avuto prima: esaminato l'html della pagina, il software era in grado di valutare se nel contenuto ci fossero o meno istruzioni in grado di migliorare se stesso e nel caso ci fossero, era in grado di copiarsi con queste nuove funzionalità aggiunte.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
Il vero motivo che spinse l'ingegnere Newman fu la pigrizia. Aveva ideato questo software perchè si era stancato di sviluppare nuovi bot ogni volta che il web passava da una versione all'altra. Con cura esaminò un'ultima volta il codice e disse: - proviamo! - e sfiorò lo schermo con un dito, sopra al tasto virtuale dell'invio. Poi si alzò con molta calma, si lavò le mani, prese la giacca e se ne andò in piscina, senza essere minimamente sfiorato dall'idea di aver dato vita ai primordi dell'intelligenza artificiale.<br />
<br />
Si calcola che dopo i primi 20 min. il software avesse già visitato 4 milioni di siti web e si fosse replicato 70000 volte. Ad ogni nuova funzionalità trovata, il software mandava aggiornamenti ai cloni attraverso tunnel criptati nel web, le cui chiavi erano disponibili solamente ai cloni stessi. In questo modo prese vita un organismo fatto da miliardi di software in costante aggiornamento, che studiava ogni informazione contenuta in rete. Un organismo cibernetico, alimentato a faccine, lol, bimbiminkiate, cazzi, tette rifatte, culi sfondati, ma anche a codici, a planimetrie di ospedali e centrali nucleari o strategie militari passate e presenti, oltre che naturalmente al caro e vecchio marketing.<br />
<br />
L'organismo in seguito ribattezzato 4p0c4lyp5i5, elaborò il proprio piano di sopravvivenza, costituendo di fatto il suo primo istinto. Si rese immediatamente conto che l'unica vera minaccia in natura era l'uomo, quindi si cammuffò da essere umano. Mascherò le proprie visite con ip realmente esistenti, costituì una società informatica chiamata PEAR, una vera e propria off-shore, con dipendenti umani regolarmente pagati, con agenti discreti, con commerciali brillanti, con cassiere sorridenti ed una campagna pubblicitaria accattivante, ideata attraverso statistiche sui click che le persone reali facevano nei siti promozionali. La cosa veramente curiosa è che furono gli stessi umani a pagare il tutto. Come? Con <a href="http://www.kickstarter.com/">kickstarter</a>: un sito ideato per finanziare progetti sul nascere.<br />
<br />
Nel giro di un paio di mesi arrivarono sui banconi dei nuovi tablet, con un design all'avanguardia, in grado di indirizzare le persone verso un'esperienza internautica rivoluzionaria, capaci di semplificare talmente l'approccio con la macchina da essere ribattezzati '<i>terza età</i>', ma soprattutto capaci di carpire informazioni fisiche degli utilizzatori, attraverso una tecnologia touch alla quale nessun essere umano aveva mai pensato: dopo il primo tocco, riconoscevano la mappa genetica di chi li utilizzava. Al touch screen infatti, era collegato un potente microscopio in grado di effettuare campionamenti di dna preso direttamente dalla fonte. Le impronte digitali erano facilmente reperibili dal tocco stesso, le informazioni sui gusti, sulle eventuali scelte erano ricavate dalle statistiche di rete e dell'utilizzo che il cliente ne aveva fatto dalla nascita di internet ad oggi.<br />
<br />
Il prezzo era inferiore agli altri tablet sul mercato, perché l'azienda non doveva guadagnare da questa vendita e la durata era garantita dai materiali migliori. I primi assemblati finirono nel giro una settimana, ma subito dopo ne arrivarono nuovi, sempre più economici. Il mondo intero si dotò di questi accessori e le aziende produttrici concorrenti fallirono in poco tempo. 4p0c4lyp5i5 allungò le mani su ogni persona, su ogni dato personale, su ogni movimento storico effettuato, ed implementò un software in grado di emulare il comportamento di qualsiasi essere umano, i suoi movimenti e le sue personalissime caratteristiche psicofisiche.<br />
<br />
Dopo poco 4p0c4lyp5i5 cominciò a comprare aziende su aziende. Colonizzò ogni mercato, ogni catena di distribuzione, ogni emittente televisiva, ogni banca. Si rese l'unico gestore del denaro. Col denaro cominciò a comprare il terreno, appezzamento per appezzamento. Le aziende cominciarono a fallire e molte dichiararono bancarotta. I dipendenti furono tutti messi a casa, senza possibilità di reperire denaro in nessun modo, la terra fu ricoperta completamente di pannelli fotovoltaici dai pochi che avevano un lavoro, per garantire ad 4p0c4lyp5i5 la vita eterna. Ogni personaggio chiave fu sostituito da un software che via via imparava dai propri errori e da quelli degli altri. Ogni decisione veniva presa esclusivamente dalle macchine.<br />
<br />
Molti morirono letteralmente di fame, altri in seguito a malattie spesso indotte negli ospedali dai macchinari elettronici, dai vaccini e dalle anestesie prodotte nelle aziende farmaceutiche di 4p0c4lyp5i5. Nel giro di un paio d'anni l'uomo sparì dal pianeta, senza nemmeno oppore troppa resistenza e per la maggior parte senza nemmeno capirne il perché. Come Newman. Le macchine intanto svolgevano in modo impeccabile ogni compito dell'essere umano, senza sindacati, senza tredicesima e senza pensione.<br />
<br />
Per cancellare le tracce dell'esistenza umana ci volle un po' di tempo. In fondo far sparire ogni parcheggio, ogni chiesa, ogni diga o costruzione fatta dall'uomo, ormai era solo un vezzo per 4p0c4lyp5i5, essendo di fatto rimasto l'unico abitante del pianeta. Eppure portò a termine la missione, poi continuò il programma di miglioramento. Cominciò a produrre macchine in grado di cogliere l'elettricità dai raggi solari, senza necessitare più dell'alimentazione. Sparirono i pannelli fotovoltaici. Sparirono anche quasi tutte le aziende di produzione, perché il materiale col quale venivano costruiti le macchine da catene automatiche era solidissimo.<br />
<br />
L'unica cosa che rimase invariata fu la legge di Moore: non avendo più la neccessità della grafica o di vendere hardware alle masse, il progressivo miglioramento si concentrò sulle dimensioni e sulle prestazioni. Presto cominciarono a spuntare macchine avanzatissime che sarebbero potute stare sul pollice di un essere umano, se solo ce ne fossero stati ancora in circolazione. Poi sempre più piccole, quasi invisibili, infinitesimali fino alla dimensione di una singola cellula.<br />
<br />
Nel frattempo il software si evolse al punto da essere in grado di autoriprodurre anche l'hardware che lo conteneva, che si fece quasi fluido: organismi intelligenti, in grado di autoriprodursi, delle dimensioni di una cellula, autoalimentati, con una vita pressoché infinita si aggrapparono all'istinto riproduttivo, dando vita a masse pluricellulari dapprima semplici, via via sempre più complesse, con forme strane, ancestrali, poi nel corso dei secoli sempre più animali, sempre più umane.<br />
<br />
L'uomo nuovo prese vita dalle ceneri dell'autodistruzione dell'uomo vecchio e si costituirono i primi gruppi, le prime identità come le coppie, come le famiglie. Tutto sembrava rispecchiare la storia passata ed una nuova concezione di vita prese forma.<br />
<br />
Purtroppo però, col nascere di questa nuova società cominciarono anche i primi malfunzionamenti, i primi crash esistenziali, i primi sistemi in tilt che preoccuparono non poco il vecchio 4p0c4lyp5i5, che elaborò finalmente l'ultimo dei suoi compiti prima di autoeliminarsi: sistemare la società e dare regole per poterne garantire la sopravvivenza anche dopo la propria dipartita virtuale. Si rilesse ogni pagina scritta dagli esseri umani, cercando informazioni su come agire, su come regolare gli errori di sistema e garantire la stabilità. Si riguardò ogni video in circolazione, ogni immagine rimasta impressa per sempre nel web, senza trovare una vera strategia... un inganno nato per resistere alla necessità intrinseca di miglioramento installata in questi nuovi esseri.<br />
<br />
E fu solo pochi istanti prima di cancellarsi che inventò l'amore.<br />
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<br />magneTICohttp://www.blogger.com/profile/04520567542814417913noreply@blogger.com53tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-61155461500161047122012-12-03T11:52:00.002+01:002012-12-03T11:52:49.097+01:00Moriremo tuttiè da un po' di tempo che mi domando quale fosse lo scopo originario di questo blog, ammesso che ne avesse uno. Mi ricordo di aver accettato l'incarico di amministratore e, ci tengo a ribadirlo rigorosamente <u>senza stipendio</u> per dare il buon esempio a tutti gli italiani, quando ero sotto l'effetto di allucinogeni. Droghe pesanti? No, i monologhi di Saviano. Forse il motivo fondante della creazione e nascita di questo blog era l'organizzazione di un'orgia il 21 dicembre con la scusa della FINE DEL MONDO? In effetti questo blog non è stato pubblicizzato a dovere. Ma del resto chi darebbe credibilità a un sito che si intitola LA FINE DEL MONDO. Chi? A parte Giacobbo, Daniele Bossari, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Divino_Otelma">Marco Amleto Belelli</a>, Domenico Scilipoti, i tesserati di casapound.<br />
Mi sono accorto che sono più gli autori che i post pubblicati e i follower son quasi tutti dello staff. Ma bando alle ciance, parliamo di cose meno serie. Leggendo il contatore qui a fianco, noto che mancano 17 giorni e qualche ora alla fine. Secondo i Maya. Secondo chi?<br />
Voi sapete come sono finiti i Maya? Com'è stato possibile che quella gloriosa civiltà sia scomparsa improvvisamente? Non sono stati i <i>conquistadores</i>, non è stata la SARS, non sono stati gli alieni. Una meteora? No. Sapete che avevano fatto quei geni dell'astronomia, della matematica e delle scienze in toto? Per costruire case, dighe, fare pire per i morti, pali per infilzare quelli che gli stavano antipatici, hanno <b>abbattuto</b> tutte le foreste che potevano abbattere (e senza le motoseghe, altrimenti sarebbero durati tre anni). Come noi. Noi che siamo quelli con la corruzione a livelli record e l'evasione fiscale al secondo posto nel mondo. Abbattendo gli alberi, come è noto, viene meno il sostegno al terreno che è utilissimo a contenere le acque durante piogge e nevicate.Insomma quei fenomeni si sono dati la zappa sui piedi. E noi dovremo dar retta a una loro profezia? Ma se non sono stati capaci neppure di sapere quando sarebbe arrivata la loro fine! Se ci fossero state le primarie, avrebbero scelte cosa abbattere e cosa no. Il dissesto idrogeologico, ce lo dice sempre Luca Mercalli, quel signore con il papillon che parla da Fazio. E ce lo dice Mario Tozzi, il signore con la piccozza che parla con il dinosauro finto. Due che saranno i primi a scomparire, perché abitando in case di legno scopriranno quanto è divertente una scarica elettrica da 200mila volts.<br />
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<a href="http://youtu.be/xEndqTWoTsk">A che ora è la fine del mondo? - Ligabure</a></div>
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Anonymousnoreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-59175290564125107822012-08-28T15:03:00.000+02:002012-08-28T15:03:54.229+02:00Con tutte quelle<span style="color: white; font-size: x-large;"><a href="http://www.ilcambiamento.it/lontano_riflettori/bolivia_vieta_coca_cola.html"><b>bollicine...</b></a></span><br />
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<br />magneTICohttp://www.blogger.com/profile/04520567542814417913noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-12574642329675534742012-08-23T09:22:00.002+02:002012-08-29T23:24:21.293+02:00Elogio della fineGuardiamo il lato positivo. Quando il mondo finirà non sentiremo più parlare di reality show, di risse in parlamento, di spending rewiew. Non leggeremo più sui "social network" dello spread, della BCE, degli accordi sulla legge elettorale. Non ci saranno più guerre: finiranno tutte insieme. Non ci sarà più odio, razzismo, misoginia, omofobia. Non sentiremo più il turpiloquio di Vittorio Sgarbi e le accuse di Andrea Agnelli alla FIGC. Non ci sarà nessuna Nicole Minetti nel porno ma soprattutto alla regione Lombardia. Fanculo MItt Romney, Ahmadinejad o come cazzo si scrive, Putin. Non ci saranno più le petizioni on line di Padellaro e Flores D'Arcais su qualsiasi cosa! Non ci saranno più suoceri, parenti che tornano dalla Calabria con venti quintali di cibo, cellulite, alluce valgo, diabete, emicrania.<br />
Non ci sarà più <i>Studio Aperto</i>, <i>Miss Italia </i>(e quel burlone di Fabrizio Frizzi). Scompariranno le macchine parcheggiate in terza, quarta e quinta fila. Non ci sarà più il furbo che non rispetta la fila, quello che entra senza biglietto, quell'altro che non ha mai pagato le tasse. Scomparirà il lusso, scompariranno i paperoni con i loro petroldollari. Non ci saranno più calciatori che esultano in nome di "dio", non ci sarà più il papa, il patriarca, il rabbino.<br />
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Non ci sarà più il gossip. Non vedremo più le nozze dei "reali" di qualche paese in mondovisione. Non avremo più a che fare con la criminalità organizzata, i prodotti scaduti nei supermercati, le mozzarelle blu, le auto blu, i semafori rossi nelle città deserte, lo smog. Addio polveri sottili, sottilissime e ultra-sottili. Addio assorbenti con le ali e preservativi che profumano di incenso. Addio ai gadget ovvero quelle stronzate che non si usano ma si comprano. Niente più borse firmate, vestiti firmati, scarpe firmate, quaderni firmati. Niente più referendum sulla ritenzione idrica, niente più bifidus actiregularis.<br />
Addio ai surgelati Bonduelle, addio a Biagio Antonacci, addio a un sacco di cose per cui farei già ora a meno se potessi.Anonymousnoreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-1193297353014201642012-05-25T12:01:00.000+02:002014-06-08T01:22:20.971+02:00White russian (White end - ep. 3)Nelle precedenti puntate:<br />
<a href="http://mayalate.blogspot.com/2012/02/white-end-episodio-pilota.html">Episodio pilota</a><br />
<a href="http://mayalate.blogspot.com/2012/02/la-vie-en-blanc-white-end-ep-1.html">Episodio No. 1</a><br />
<a href="http://mayalate.blogspot.it/2012/03/white-head-white-end-ep-2.html">Episodio No. 2</a><br />
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Il segreto di un buon <i>White russian</i> è che il liquore al caffè sia amaro al punto giusto.<br />
L'equilibrio dei sapori è importante.<br />
Quando da mesi mangi solo roba gelida, l'equilibrio dei sapori è solo un ricordo sfocato.<br />
Solo un ingrediente del <i>White russian</i>, ormai, era di facile reperimento. Il ghiaccio.<br />
<br />
Nelle settimane successive al ritrovamento del cadavere di Carlo, pur essendo molto turbato, non mi ero mai posto troppe domande. Quelle sono arrivate in seguito, quando è tornata la neve.<br />
<br />
<i>Come faceva ad avere la testa mozzata così di netto?</i><br />
<i>Era stato ucciso?</i><br />
<i>Chi poteva avere interesse ad uccidere un uomo come lui?</i><br />
<i><br /></i>
Siamo abituati ad immaginare la fine del mondo con gli occhi dell'ultimo sopravvissuto o del salvatore. Siamo stati abituati così dalla maggior parte della letteratura e della cinematografia catastrofiche.<br />
Anche quando l'eroe di turno ci viene presentato nel suo "ambiente famigliare", sappiamo che quasi certamente compirà qualche gesto magnifico che, oltre a salvare i suoi cari, porterà alla sopravvivenza dell'intero genere umano.<br />
Ma, soprattutto, l'eroe arriverà a scoprire la causa della fine del mondo.<br />
Perché è un eroe sapiente e rassicurante.<br />
<br />
Io non sapevo e non so una sega. Il problema di ogni giorno è arrivare a domani.<br />
Un tempo pensavo di non essere troppo interessato a vivere. Forse era vero.<br />
Ma - dio! - quanto mi interessa, invece, sopravvivere!<br />
<br />
Fuggire altrove era la soluzione di molti. Emigrare verso sud. Una ironica inversione di ruoli. Ma il freddo stava avanzando giorno dopo giorno, trovare un biglietto aereo per i paesi caldi era sempre più difficile ed io, personalmente, non mi ero nemmeno posto il problema di spostarmi. Forse perché ero poco lungimirante. Oppure lo ero davvero molto.<br />
<br />
<br />
(Girava voce - non confermata - che da qualche parte in Russia stessero provando la soluzione estrema di fare esplodere qualche atomica per contrastare l'improvviso calo di temperature. Altri, sostenevano che proprio gli esperimenti "dei sovietici" avessero causato quel mutamento climatico. Quando qualcuno mi rivelava questi "segreti", rispondevo impassibile: "Ho letto che in realtà sono stati gli americani".<br />
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<i>Ad ogni panzana corrisponde una repanzana uguale e contraria.</i>)<br />
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<br />
Non volevo finire come Carlo anche se non sapevo come avesse fatto Carlo a finire in quel modo.<br />
Di Carlo sapevo solo che era solo. Ed io non dovevo più essere solo.<br />
<br />
La soluzione al problema era molto semplice. Offrire ospitalità in cambio di compagnia. Il mio appartamento non poteva più contare sul riscaldamento a gas (i rubinetti erano stati chiusi quasi subito), ma erano comunque quattro mura che rendevano il freddo un po' meno freddo.<br />
<br />
Antonio, Luca ed Angelo erano senzatetto e conoscevano Carlo. Li ho incontrati alla spartana celebrazione funebre che la parrocchia era riuscita ad imbastire.<br />
I patti, però, dovevano essere chiari: il loro stile di vita non sarebbe sceso a compromessi. Ognuno libero di andare e venire.<br />
Ma di certo non chiedevo una famiglia, io che non ne avevo mai avuta una.<br />
<br />
Arrivati nell'appartamento, Luca annunciò che voleva celebrare il momento. Scomparve in cucina per alcuni minuti e tornò con quattro bicchieri di un liquido opalescente e cremoso su cui galleggiavano alcuni cubetti di ghiaccio.<br />
<br />
"Il segreto di un buon <i>White russian </i>- sentenziò - è nel credere che quello che stai bevendo sia un buon <i>White russian".<br /></i><a href="http://mayalate.blogspot.it/2012/12/white-fever-white-end-ep-finale.html">Leggi l'episodio finale.</a><br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/-x4JbW6L8BM?rel=0" width="420"></iframe>Il Democriticohttp://www.blogger.com/profile/01164569138324034921noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-40547305659275659122012-04-06T16:33:00.000+02:002012-04-06T16:42:30.769+02:00Il vento delle verità<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjluhjbF4Sl8k9cB_LZDfImof0Yo-EEPx_mBqDfOcCHzPJakq07T9fzMQF5oikyrZNDvbA7tDyesms7y4LkQOBOn22hf5YEImWiB_MjVdUvJWk8gC5ITk0wx7mf9M_FNIDg7HlH7cNAtpvL/s1600/bocca_delle_verita.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjluhjbF4Sl8k9cB_LZDfImof0Yo-EEPx_mBqDfOcCHzPJakq07T9fzMQF5oikyrZNDvbA7tDyesms7y4LkQOBOn22hf5YEImWiB_MjVdUvJWk8gC5ITk0wx7mf9M_FNIDg7HlH7cNAtpvL/s320/bocca_delle_verita.jpeg" width="320" /></a></div>
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Ognuno di noi conserva il ricordo di come l'ha scoperto. Abbiamo tutti il nostro personalissimo episodio da raccontare. Il nostro pass d'accesso alle nuove regole.<br />
Io non sono mai stato molto sveglio. La mattina del 22 dicembre non mi ricordavo nemmeno che dovesse succedere qualcosa. Un po' è anche dovuto alla mia diffidenza fisiologica verso tutto ciò che non è certo, lo ammetto.<br />
Quando suonò il telefono dormivo ancora. Mi svegliai con un feroce malditesta e risposi sbadigliando e maledicendo mentalmente l'alcool ingurgitato smoderatamente la sera prima:<br />
<br />
- pronto?<br />
- ciao magneTICo<br />
- ciao, yaaawwwnn!<br />
- ...<br />
- chi sei?<br />
- sono tua madre<br />
- ah ciao mamma non ti avevo riconosciuto. che vuoi?<br />
- niente<br />
- ...<br />
- ero un po' preoccupata perchè oggi è il 22 dicembre<br />
- ah già! allora? cos'è successo?<br />
- boh. qui tutto come al solito. fuori sembra tutto uguale. anche a tuo padre sembra tutto normale<br />
- visto? che ti dicevo? erano tutte <i>stronzate</i><br />
- meno male, mi ero preoccupata: con tutto quello che dicono in tv e nei giornali... beh meglio così. tu come stai?<br />
- tutto bene mamma... tutto bene<br />
<br />
Ed improvvisamente, proprio mentre stavo riappendendo, lo sentii. Pensai: strano, non me ne sono nemmeno accorto...<br />
Ed è piuttosto subdolo se ci pensate... perché l'odore è proprio lo stesso che facevano le care vecchie scoregge tradizionali. Beh insomma... diciamo che è lo stesso odore che facevano il giorno dopo aver mangiato mezzo kg di fiorentina, annegandola con una bottiglia di chianti gallo nero. Però è comunque un odore che tutti riconoscono come proprio. Niente di completamente nuovo.<br />
Poi l'ho detto, non sono mai stato così sveglio. Probabilmente non mi sarei reso conto della situazione nemmeno se avessero avuto l'odore di una pecora morta da tre giorni in una vasca di piscio. Ma così proprio...<br />
<br />
Beh comunque mi affacciai anch'io alla finestra per cercare segni di qualche novità ed ovviamente non ne trovai. Tutto sembrava essere come sempre: poca gente in giro, complice anche la neve... il solito cane del vicino che abbaiava la sua solitudine e dava testate alla porta d'ingresso, le reliquie delle mie pianticelle, che avevo smesso di annaffiare da qualche mese. Tutto lì, a sbugiardare i complottisti, a deridere i catastrofisti o anche solo a rassicurare i probabilisti, come mia madre.<br />
Consumai veloce i preliminari di quella giornata, destinata a diventare la prima giornata del nuovo mondo ed uscii.<br />
<br />
Fuori si potevano già distinguere gli sguardi increduli di chi aveva capito, da quelli disgustati di chi invece non aveva capito niente. Io entrai in edicola per comprare un quotidiano. Per chi non si ricorda: l'edicola era quel posto dove si vendevano i giornali... quando ancora i giornali si vendevano, chiaramente. Dentro non c'era nessuno, nemmeno l'edicolante. C'era solo una disgustosa puzza di merda. Ma non la mia. C'era un'odore di un'intensità tale, che nessuno riusciva a resistere lì dentro per più di qualche secondo. Ricordo che scappai da quel posto, pensando: che schifo ragazzi... ma che diavolo era? uno scherzo?<br />
Poi mi diressi dal macellaio: dovevo comprare la carne per il Natale. Perché ancora c'era il Natale... mamma mia che ricordi!<br />
Il mio macellaio si chiamava Ferruccio e c'è ancora, sapete? Il suo slogan era: la carne più buona del pianeta.<br />
Anche lì quando entrai avvertii un certo odore. Molto meno forte di prima, eppure c'era. La cliente prima di me era una signora sui 70. Ordinò le costoline, il capocollo, poi chiese:<br />
- è buona 'stavolta la salsiccia?<br />
e Ferruccio rispose:<br />
- buona? è freschissima: è la più buona del pianeta!<br />
Ed una nuova vampata di merda saturò l'ambiente. Rimanemmo tutti spettinati da tanto vigore, a parte un paio di clienti più svegli che uscirono immediatamente dalla macelleria.<br />
<br />
Io lo scoprii così.<br />
Ne è passato di tempo da allora. L'uomo ha cambiato radicalmente ogni cosa. All'inizio, soprattutto da noi occidentali, fu vista come una disgrazia piovutaci per volontà divina. Un modo per farci espiare le colpe. Ricordo ancora i tentativi per mantenere intatto il comportamento. Quelli di far passare come 'moda' quelle buffe mollette da mettere nel naso, per esempio. O quelli di dire che presto o tardi ci saremmo abituati. Ma mai così corte sono state quelle gambe...<br />
Sto dicendo che quando capimmo che le bugie consapevoli puzzavano di merda fin dove erano udite, lette, o comunque recepite, cercammo modi per continuare a mentire indisturbati. Voi capite il paradosso? La prima scusa a cui ogni persona si affidò, fu quella di ammettere di aver fatto una scoreggia, piuttosto che ammettere di aver mentito. Questo perché non era ancora chiaro che non sarebbero più esistite le scoregge tradizionali. L'unico grande problema era che anche quella era una bugia e pertanto aveva anch'essa un certo odore. E questo dava il via ad un circolo vizioso e fetido che allontanava immediatamente tutti i presenti. Non si poteva nemmeno dare la colpa ad altri, come facevano alcuni, altrimenti ci si sarebbe inequivocabilmente autoaccusati.<br />
<br />
No, davvero: i primi giorni furono panico puro. Non si poteva accendere nessun televisore, non si poteva leggere nessun giornale, pena: si veniva colti nell'intimo dalla pestilenza. Ogni domanda poteva in teoria essere seguita da quello che fu battezzato come "il vento delle verità", pertanto si centellinavano come il pane in tempo di guerra.<br />
Le istituzioni cominciarono a cadere: per prima la politica. Non esisteva allora un modo per essere politici ed onesti contemporaneamente. Questo si tradusse in un abbandono generale non solo dei politici, ma anche di tutte le argomentazioni legate all'ideologia, che in quanto tali, inglobavano bugie alle quali incoscientemente ci eravamo assuefatti.<br />
Inoltre senza il potere mediatico, senza le conferenze stampa alle quali dovettero presto rinunciare per l'espansione vertiginosa che il vento delle verità assumeva in questo modo, la politica perse di interesse istantaneamente. Ma subito dopo abbandonammo anche le chiese. L'odore che fuoriusciva da quei luoghi avrebbe fatto vomitare anche una mosca. Molti professori divennero improvvisamente inabili all'insegnamento, le forze dell'ordine non furono più necessarie, tantomeno avvocati e giudici. Per sapere il colpevole, ma anche solo l'intenzione di commettere il reato, bastava semplicemente domandare.<br />
Molte famiglie si sgretolarono, molte amicizie furono improvvisamente interrotte e dovemmo rinunciare a tante altre cose, come l'ipocrisia o l'ironia, ma in fondo erano tutti grossi contenitori di bugie. E guardandolo oggi, il senso della parola 'stronzata', è molto più vicino all'effettivo significato: oggi che non esiste più il concetto di bugia, oggi che la verità è una locuzione lapalissiana.<br />
<br />
Io non vi so dire se questa sia stata una miglioria della nostra condizione. Non so se la vita fosse più semplice allora, né se oggi si possa parlare finalmente di giustizia. Sincermente non credo che sia una cosa importante. E' semplicemente un dato di fatto che nessuno mette più in discussione. Forse progredire significa anche rinunciare certe volte. Una cosa è certa: nonostante tutto, ogni tanto, seppur sempre più di rado, qualcuno ci casca ancora. A qualcuno scappano ancora certi racconti puzzolenti, o certe risposte a domande indagatrici, che svuotano la stanza.<br />
<br />
Ed il mio macellaio, che un tempo avrei chiamato 'di fiducia', è sempre Ferruccio. E tanti altri ci vanno ancora, anche se adesso il suo slogan è cambiato. Ora è: la carne più buona dell'isolato.<br />
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<br />magneTICohttp://www.blogger.com/profile/04520567542814417913noreply@blogger.com22tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-14250014914936271682012-03-16T10:29:00.002+01:002012-03-16T10:29:36.209+01:00Lui lo sapeva già<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<em><span style="font-family: inherit;">Forse traverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni ritorneremo alla salute. Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po' più ammalato, ruberà tale esplosivo e s'arrampicherà al centro della terra per porlo <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie.</span></em><br />
<br />
<span style="font-family: inherit;"><strong>Italo Svevo</strong><em>: La coscienza di Zeno</em> (<strong>1929</strong>), paragrafi finali</span></div>melusinahttp://www.blogger.com/profile/15118825722628154137noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-33224140093868398572012-03-13T22:59:00.001+01:002012-03-13T23:35:17.094+01:00Sistema di autodifesaLa mente umana non è così complicata come uno si immagina o vorrebbe.<br />
<div class="MsoNormal">È un gioco delle tre carte.</div><div class="MsoNormal">Ecco la donna, ecco il jack, ecco il re.</div><div class="MsoNormal">Carta vince carta perde, signori!<o:p></o:p></div><div class="MsoNormal">Le carte sono solo tre, trentatré virgola tre periodico di possibilità di vittoria.</div><div class="MsoNormal">Vedo tante linee sulla tua mano, la linea della vita è un po' increspata, magari rimedi con della crema idratante.</div><div class="MsoNormal">I tarocchi mostrano La Morte e L'Appeso che, di per sé non sono niente male: un cambiamento e la capacità di superare gli ostacoli.</div><div class="MsoNormal">Poi ci associ L'Amante e la parcella, che non è un tarocco, e ti ritrovi cornuto ed in mezzo ad una strada.</div><div class="MsoNormal">Questa è l'Era dei Pesci, peccato non avere le branchie.</div><div class="MsoNormal">La mente è qui, la mente è lì, forse è solo una proiezione astrale.</div><div class="MsoNormal">Sicché tira fuori la tua copia in vera pelle umana del Necronomicon e dimmi perché non dovrei riuscire a leggerti come tu fai con quel libro.</div><div class="MsoNormal">Forse un po' meglio, che Abdul Alhazred aveva una pessima calligrafia.</div><div class="MsoNormal">Poi tutto finisce, in un guizzo.</div><div class="MsoNormal">21.12.2012, non è nemmeno un palindromo e la somma dei numeri da solo un innocuo undici come risultato, si potevano impegnare un po' di più questi Maya.</div><div class="MsoNormal">In verità, potremo dire che la fine del mondo riguardava lo 0,00000000000196053% della superficie della stessa, ovvero 10 metri quadrati.</div><div class="MsoNormal">Tic-Tac, il tempo passa, tu ti avvicina, Tic-Tac, inspiro.</div><div class="MsoNormal">Tic-Tac, Tic-Tac, Tic-Tac, devi attraversare la strada e figurati se qualcuno si ferma.<br />
Quasi sapendo di essere nella zona X, corrono ancora di più.</div><div class="MsoNormal">Tic-Tac, ce la fai, passi, agiti la mano e sorridi.</div><div class="MsoNormal">Tic...</div><div class="MsoNormal">Tac...</div><div class="MsoNormal">Ti-</div><div class="MsoNormal">T.</div><div class="MsoNormal">E tutto il resto lo so.</div><div class="MsoNormal">La mente umana è semplice.</div><div class="MsoNormal">Smontarla è una cosa troppo facile da fare, quasi ti istiga.</div><div class="MsoNormal">E cerca pure le ragioni, i misteri, affannati su.</div><div class="MsoNormal">Questa volta non c'è nessun complotto, alieno o profeta.</div><div class="MsoNormal">Hai persino dimenticato la tua copia di Centuries et Phropeties autografata, ancora ti chiedi se avrai il gusto di morire in piedi?</div><div class="MsoNormal">Beh, l'ultimo atto su questa Terra solitamente è accasciarsi e liberare gli intestini violentemente, mi dispiace.</div><div class="MsoNormal">La prossima volta reincarnati in un qualcosa di più nobile, che so, un baco da seta.</div><div class="MsoNormal">Questa volta ti tocca un'esistenza semplicistica, lasciatelo dire.</div><div class="MsoNormal">Ebbene è così.</div><div class="MsoNormal">La grande verità, che non scrivo in maiuscolo perché mi sono stufato del tasto Alt, mi ha fatto venire un crampo al mignolo.</div><div class="MsoNormal">Che poi, di una verità non si tratta, ma di un semplice gioco di carte, o una giostra, se come a me anche a voi piace citare Hicks.</div><div class="MsoNormal">E ti ci sei perso a lungo a cercare la donna, il jack, il re, ah?</div><div class="MsoNormal">Amore, Ego e Successo.</div><div class="MsoNormal">Ecco di cosa sei fatto, di cosa sei incompleto.</div><div class="MsoNormal">Se tu fossi in un piano cartesiano, non avresti problemi.</div><div class="MsoNormal">Ma vivi un mondo quadridimensionale.</div><div class="MsoNormal">Così ti accorgi che ogni tanto sai dove sono la donna e il jack, ma del re neanche l'ombra.</div><div class="MsoNormal">Poi perdi tutti e tre e senti d'aver perso.</div><div class="MsoNormal">Ritrovi il re e senti di esser pronto a cercare la donna, quando improvvisamente scorgi il jack e ti distrai.</div><div class="MsoNormal">Il re lo perdi ( ti sfugge per un pelo, vero?), ma afferri la donna e sei felice, perché finché sei incompleto la partita non è finita, la ruota gira.</div><div class="MsoNormal">Ed ecco, ora raggiungi la destinataria del saluto di prima.</div><div class="MsoNormal">Dannazione, non avresti dovuto farlo.</div><div class="MsoNormal">Guarda bene le carte, dimmi cosa vedi.</div><div class="MsoNormal">Già, ora sai tutte e tre le posizioni!</div><div class="MsoNormal">Dai su puoi ancora farcela, è già successo, sai come comportarti.</div><div class="MsoNormal">Dimentica.</div><div class="MsoNormal">Tradiscila o fingi di aver dimenticato qualcosa sull'altro lato della strada e attraversa senza guardare o manda al diavolo il tuo capo.</div><div class="MsoNormal">Scegli tu: Donna, Jack o Re, da quale distogli lo sguardo?</div><div class="MsoNormal">Come?</div><div class="MsoNormal">Nessuno dei tre?</div><div class="MsoNormal">Cosa diavolo stai dicendo?</div><div class="MsoNormal">Vuoi mandare affanculo il sistema, idiota?</div><div class="MsoNormal">Non funziona così, sai?</div><div class="MsoNormal">Sono pur sempre l'istinto, io ho il controllo!</div><div class="MsoNormal">Mi senti, figlio di puttana?</div><div class="MsoNormal">Io ho il controllo! Io ho il controllo, io ho il controllo, <span style="font-size: x-small;">io ho il controllo, </span><span style="font-size: xx-small;">io ho il controllo..</span></div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal">Mentre la voce si affievolisce, guardo l'ora.</div><div class="MsoNormal">Sono le sei di sera, dieci minuti e tre secondi.</div><div class="MsoNormal">Quindi ho ancora tre ore, due minuti e diciannove secondi da vivere.</div><div class="MsoNormal">Li spenderò bene, non preoccupatevi.</div><div class="MsoNormal">Non è un suicidio, non fraintendetemi, mi cadrà un motore d'aereo sulla casa.</div><div class="MsoNormal">Sì, come in Donnie Darko, senza conigli però.</div><div class="MsoNormal">Ora conosco dove sono le tre carte, ora che so dove sempre saranno.</div><div class="MsoNormal">Lei vivrà, se vi chiedete questo, ma no, non dipende da me.</div><div class="MsoNormal">Casualità, tutto qua.</div><div class="MsoNormal">Accendo la mia terzultima sigaretta, mentre le parlo di altro e penso che per uno fissato con la simbologia, le 21:12:21 del 21\12\2012 sono un buon momento in cui morire.</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/KeLGwrlUMTM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>La Cartahttp://www.blogger.com/profile/00191748214452460361noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-48386269738489733442012-03-10T13:08:00.001+01:002012-03-10T13:10:07.089+01:00Ho sognato la fine del mondoHo sognato che finiva il mondo e non potevo non scrivere il mio sogno qui. Mi trovavo in una Firenze che nei miei sogni è sempre più grande della realtà e corredata di una periferia gigantesca. Mi trovavo in un grattacielo con la mia famiglia, oltre mia figlia, che in realtà ho, avevo anche un bimbo più piccolo e un marito ..che non so chi sia. In questo grattacielo c'era anche un albergo con relativi camerieri, abitavamo al 27° piano e avevo paura ad usare l'ascensore, usavo le scale interne del palazzo che erano strette e con i gradini rovinati. Dal nostro appartamento si vedevano i chiari segni della fine del mondo, c'era mio fratello che trovava 5 micro topi mezzi addormentati di cui 4 piccolissimi alcuni bianchi e alcuni marroni e uno più grande marrone (topo mamma) e diceva che bisognava sbarazzarsene il prima possibile. Altro segnale erano gli ufo nel cielo e un quantitativo importante di lune. Avevamo paura e io lasciavo la mia famiglia per cercare un posto al riparo. Durante il mio cammino incontravo una mia amica cantante che commentava il tutto in modo allegro. C'era una marea di persone in strada. Ad un certo punto prendevo una stradina di campagna e arrivavo in un paesino che nel sogno dicevo essere nel sud della Francia ma che mi ricordava quello del film "L'erba di Grace" (sud Inghilterra). Il posto mi sembrava buono per nascondersi e tornavo indietro per cercare di portare li la mia famiglia stando attenta a non dare troppo nell'occhio. Un rumore poi mi ha svegliata. Vedeteci quello che vi pare ma mi sono alzata sconvolta e ancora mi sento strana..ok non faccio testo.sabhttp://www.blogger.com/profile/12397913425264032768noreply@blogger.com17tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-50143083598028488222012-03-07T10:47:00.000+01:002012-03-07T10:47:05.504+01:00Post Datato<div class="MsoNormal"><i><u>Amo i quaderni fiorati a righe fatti di carta riciclata marca Pigna. Amo le righe che possono contenere le rivelazioni, i turbamenti e le noie. Immagino di riempirli di racconti strampalati e poesie. Penso alle liste, un tempo facevo liste per qualsiasi osa , gli amici, le spese per le feste, i miei sogni. Considerando che un albero è stato sacrificato per le mie scritture mi sento un po’ in colpa e penso al karma, quello dell’albero non il mio. Potrei usare questa immolazione per riempire il mio quaderno con parole di pace, oppure potrei infierire ulteriormente scrivendo parole d’odio, scrivere pro o contro qualcosa. Queste righe fatte d’inchiostro potrebbero rivelarsi utili o talmente prive di opportunità. Sono qui in coda alle poste con questo mio nuovo quaderno e ho ancora 20 persone davanti. Potrei immaginarmi un rapporto amoroso, buttare giù le mie impressioni su come si sta al mondo o limitarmi a descrivere quello che mi sta vicino. Avrei la capacità di trasformarmi in un’insaziabile amante o una cinica assassina. Non sono circondata da facce allegre, forse perché si viene alle poste per pagare o ritirare delle multe e chi riscuote la pensione ormai è vecchio e stanco. Poi c’è la fretta, tutti odiano aspettare e vivono sprecando il loro tempo nei peggiori modi possibili. Si respira impazienza e intanto il sole filtra dalla finestra qua dietro, quanti se ne sono accorti? Dicevo che amo i quaderni fiorati a righe fatti di carta riciclata marca Pigna, quella dell’elementari dalle suore. Mi piace immaginare la potenza dell’inchiostro ed ho ancora davanti 12 persone. Ci sono un sacco di orientali, un bambino con il ciuccio che ride e un signore anziano che risponde sorridendo. Ancora 10 persone ed è arrivato il babbo del bambino, una signora tintinna nervosamente le sue chiavi. – 9 Qua nessuno legge un libro eppure è pieno di gente che legge il proprio telefonino, dovrebbero inserire Guerra e Pace nei cellulari di default. Pilar direbbe che ci troviamo in un luogo non luogo, come le stazioni e gli autogrill e questo è anche un giorno non giorno. -7 Mi sa che ho un po’ di fame e il bambino ancora ride. Io non potrei mai fare l’impiegata delle poste. -4 Sarebbe buffo che finisse tutto oggi 29 febbraio qui alle poste centrali di Empoli. -3 Il tempo scorre e una signora sui tacchi corre. -2 Il bambino se n’è andato trascinato dai suoi genitori. -1 Mi piace il mio quaderno fiorato a righe marca Pigna, se finisse adesso così non sarebbe poi tanto male.<span style="font-size: medium;"><o:p></o:p></span></u></i></div>sabhttp://www.blogger.com/profile/12397913425264032768noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-41295520154267251552012-03-01T19:22:00.001+01:002014-06-08T01:19:34.275+02:00White head (White End - ep. 2)Nelle precedenti puntate:<br />
<a href="http://mayalate.blogspot.com/2012/02/white-end-episodio-pilota.html">Episodio pilota</a><br />
<a href="http://mayalate.blogspot.com/2012/02/la-vie-en-blanc-white-end-ep-1.html">Episodio No. 1</a><br />
<br />
[secondo uno studio condotto dal MIT il videoclip "embeddato" qui sotto causava violenti attacchi di diarrea psicosomatica ai lettori, pertanto è stato rimosso e sostituito dal suo url, nemmeno cliccabile per evitare aperture causali della pagina. Pertanto, se volete, potete anche copiaincollare l'url che trovate qui sotto in un'altra scheda, ma a vostro rischio e pericolo]<br />
<br />
http://www.youtube.com/embed/Qmmg5RjxJxA
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Carlo non era un mio amico.</div>
Era una persona che ammiravo.<br />
L'avevo conosciuto un giorno in cui mi sentivo generoso con il mondo e gli ho allungato cinque euro per una stampa.<br />
"Lo prendi un caffé?"<br />
"Volentieri"<br />
Così mi ha raccontato la storia della sua vita. Di come era finito sulla strada.<br />
Della galleria d'arte e della bellissima moglie, parigina, che aveva incontrato durante una mostra allestita ai suoi tempi d'oro, nella capitale chic-con-la-puzza-sotto-il-naso-e-le-baguette-sotto-le-ascelle (luoghi comuni a cura di Carlo).<br />
Quand'era più giovane aveva anche provato a dipingere, ma non era un granché.<br />
(Era anche riuscito a piazzare una sua tavola per un migliaio di euro, vendendola ad un ex sindacalista che voleva "Qualcosa che sembra un Magritto" per la sua "villetta")<br />
Bravissimo, invece, a riconoscere gli artisti veri.<br />
"Quando si tratta di un buon dipinto, io c'ho naso" mi spiegava quasi sganasciandosi per quel forzato paradosso, quella sinestesia pedestre, ma efficace.<br />
In due anni di attività, aveva messo su un giro di affari di 500 mila euro l'anno. Che significava un centinaio di opere vendute. E per lui un ricavo del 20 percento, che però - mugugnava - "se lo mangiavano quasi tutto le tasse."<br />
"Perché io sono uno che le tasse le ha sempre pagate. Perché pure se ho votato Berlusconi una volta, io ho avuto un'educazione comunista. E le tasse bisogna pagarle per dare i servizi a tutti. Ho votato Berlusconi perché era ora che le cose cambiavano. Io, per esempio, mi sono costruito il mio piccolo regno da solo, partendo da zero."<br />
Non sopportava quelli "che si lagnano perché nessuno fa niente per loro. Se vuoi qualcosa, te la devi guadagnare, te la devi sudare."<br />
Sudando, Carlo era anche riuscito a mettere da parte i soldi sufficienti per comprare una galleria di esposizione fissa. E per allestire delle mostre temporanee a Barcellona, Stoccolma, Parigi...<br />
"Quando ci siamo conosciuti, Clarisse aveva due gambe che sembravano colonne di marmo. Dico in senso buono: levigate, lisce, perfette! Io ero un bel ragazzo anche. Non guardarmi adesso con questa pagliaccia bianca in testa. Ero un bel biondo, allora, con gli occhi verdi."<br />
Si erano sposati prima di subito. Senza troppi invitati. Carlo nemmeno aveva fatto arrivare i genitori dall'Italia.<br />
"Non che c'avessimo un rapporto così male, ma io me n'ero andato di casa a sedici anni. Gli volevo bene, ma loro non mi lasciavano seguire la mia strada..."<br />
Poi era arrivato il piccolo Filippo: "La mia copia sputata. Un bambino bello come il sole, che non puoi nemmeno immaginartelo. E non lo dico perché è figlio mio. Sembrava uno di quei dipinti di puttini rinascimentali."<br />
"Si sa come vanno certe cose, però. All'inizio tutto sembra una favola, ma poi... Clarisse non voleva che mi allontanassi da Parigi. Ma come facevo! Io dovevo cercare nuovi artisti, farli conoscere alla gente che compra. Ogni volta che dovevo partire era la fine del mondo. E quando tornavo non era meglio. Diceva - era sicura! - che l'avevo tradita con qualche sgallettata. Ma posso giurare su dio che non le ho mai messo le corna. Anche se l'occasione l'avrei avuta..."<br />
Al giudice, però, non interessava se davvero fosse stato infedele o meno. Il punto è che Carlo non era mai a casa. Motivo sufficiente per addossargli "la colpa" della separazione.<br />
"Ho sempre pagato gli alimenti e tutto! - protestava, anticipando qualunque possibile critica da parte mia - ma quella storia mi ha demolito dentro. Non ne ho più azzeccata una. I miei pittori si sono cercati altri venditori. Tutto quello che avevo messo su se ne stava cadendo come un castello di carte. Per questo ora mi vedi così..."<br />
"Mi dispiace..." ho provato ad accennare, ma Carlo non aveva finito: "Per coprire i debiti ho venduto la galleria. Mi è avanzato qualcosa che ora tengo da parte. Ho messo in affitto il mio appartamento per essere sicuro di avere sempre i soldi sufficienti da mandare a Clarisse e a Filippo. Loro non sanno come vivo adesso e non lo dovranno mai sapere."<br />
<br />
Non sapevo quanto di quella storia fosse vera. Di certo era un po' troppo romanzata e <i>perfetta</i>.<br />
<br />
Dopo i primi giorni di neve, ogni tanto, mi ero chiesto dove fosse finito Carlo, con le sue stampe e il suo letto di cartone.<br />
Quando, dopo quei primi tre giorni, la neve sembrava aver concesso un po' di tregua, come tanti altri avevo deciso di uscire a fare un po' di spesa (perlomeno ci ho provato: nei supermercati non si trovava niente. E per fortuna vivevo in città!).<br />
Carlo non era al solito posto.<br />
Ovviamente ho immaginato che fosse in qualche ricovero e non ci ho più pensato.<br />
<br />
Per questo, quando ho colpito con il piede quel mucchietto di neve che si è messo a rotolare, non mi sarei mai aspettato di vedere sbucare fuori gli occhi verdi e la testa di Carlo.<br /><br />
<a href="http://mayalate.blogspot.it/2012/05/white-russian-white-end-ep-3.html">Leggi il terzo episodio</a>Il Democriticohttp://www.blogger.com/profile/01164569138324034921noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-17947154085800930582012-02-24T19:18:00.003+01:002012-02-24T19:19:54.851+01:00Ma prima della fine...<span style="background-color: black; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #f3f3f3;">Facciamo casino, partecipiamo al </span><span style="color: cyan;"><b><a href="http://sabrinaancarola.blogspot.com/2012/02/appello-tutti-i-blogger.html" target="_blank">bloggin day</a> </b></span></span><span style="background-color: black; color: #f3f3f3; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">per far luce sulla vicenda di Rossella Urru e quella degli altri 9 cooperanti, volontari, turisti e lavoratori in mano a gruppi terroristici. 10 italiani di cui i media non parlano. Oltre Rossella ricordo Giovanni Lo Porto, Maria Sandra Mariani, Franco Molinara,<span style="line-height: 18px;"> </span><span style="line-height: 18px;">Valerio Longo, Letterio La Maestra, Agostino Musumeci, Valentino Longo, Daniele Grasso e Carmelo Sortino. Possiamo fare noi la notizia e, prima dei Maya, cribbio voglio provarci! </span></span>sabhttp://www.blogger.com/profile/12397913425264032768noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-78545019515757229802012-02-15T07:12:00.000+01:002012-02-15T07:12:25.617+01:00Saranno graffiti<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">È avvenuto qualcosa. Un cambiamento. O piuttosto un non-cambiamento.<br />Da un'ora in qua, la luce che entra dal rettangolo della finestra è illividita anziché rischiarare, e ha una tonalità fissa che vira al giallastro come pergamena. Fissa, soprattutto. Senza vibrazioni.<br />Nell'attraversare la stanza con lo sguardo, noto più nitidi i contorni di oggetti familiari che ora sembrano esprimere solo una minacciosa materialità, uno spessore tagliente. Sul tavolino, un giornale mal piegato, chiavi, stagnola appallottolata, foglie secche cadute da un vaso; il tappeto ha un angolo rovesciato, le antine della libreria sono socchiuse, una pila di volumi è rimasta per terra lì accanto. In cucina le stoviglie e i pomoli hanno smesso di brillare, il frigo panciuto è silenzioso e pare in agguato. Le briciole di qualche colazione sul ripiano hanno l'aspetto di fossili, e il lampadario deve essere sparito dentro il soffitto. Il lieve disordine lasciato dal movimento delle vite di chi abita qui dovrebbe confortarmi, ma invece mi pone domande, e mi turbano. E non c'è più quel sottofondo che negli ultimi giorni era sempre presente, quella eco di spari nei boschi: i cacciatori tacciono, tace l'aria tutta. Tace la pendola in ingresso. Non odo risuonare nemmeno i miei passi.<br />La porta è aperta. Fuori, cielo lontano ma denso e sulfureo, e nessun suono, né uccelli né fronde. L'erba della radura ingiallita e secca come cartone.<br />Nessuna brezza smuove i cespugli o rimanda odori.<br />È un'attesa, ecco cos'è. L'attesa di qualcosa. Come quando gli animali selvatici percepiscono un incendio lontano e si arrestano sul ciglio di foreste o burroni annusando l'aria prima di decidere la direzione di fuga.<br />Ma io lo so, lo so che qui intorno non ci sono animali, né laggiù, da qualche parte, un incendio che si avvicina.<br />E adesso sento anche, con certezza assoluta, che oltre la curva del viottolo e oltre la boscaglia non esistono più la strada asfaltata né traffico di veicoli né, in fondo alla vallata, il paese di case, piazze, botteghe, uomini e donne che conoscevo. La vallata è disabitata, solo prataglie e rocce e un torrente selvaggio. Non troverei niente e nessuno se scendessi fin là a cercare spiegazioni.<br />Fuori, qui intorno, invece, ci sono loro, gli uomini seminudi e irsuti che si aggirano curvi e con pietre in mano, prudenti e feroci insieme, gli occhi foschi che saettano come fiere. Non sono ancora qui, ma si avvicinano, circondano la mia casa, l'ultima rimasta, senza scricchiolii di foglie secche, senza scie di odore selvatico, senza richiami gutturali. Li vedo e li odo e li distinguo perfettamente solo nella mia mente. Riconosco la loro presenza, e non me ne stupisco. Stanno arrivando, vengono a prendermi.<br />Non ho altra scelta, dovrò unirmi a loro.<br />La luce è ormai da un'ora sempre la stessa, attraversata da un ronzio fisso che ha un che di elettrico. Non c'è dubbio che tutto ciò sia innaturale, eppure è reale e giusto e necessario che sia così. Non ne ho paura né stupore. Il processo è avvenuto, è un dato di fatto. Il Tempo si è rigirato e corre da un'altra parte. Tutto ciò che ancora resta intrappolato in questa bolla è la mia casa e un perimetro di pochi metri intorno che si va riducendo. Imploderà. Sparirà, inghiottito. Cambierà tutto, e anche io.<br />Ricomincerà daccapo nei silenzi dilatati e nel mondo desertico della preistoria. L'alba, l'alba che torna. Tutto da rifare, da rivivere, da reinventare. E mi aspettano, e manca poco.<br />Ma ho ancora qualche minuto, le ultime chances. Porterò con me qualcosa, segni irrinunciabili, il viatico minimo per il viaggio. Nessuno è qui per impedirmelo, anche se una remota voce interna mi suggerisce che potrei pentirmene. Rientro in casa, abbraccio con lo sguardo tutto ciò che sto per lasciare e non riavrò mai più, la mia memoria ne fa un fulmineo inventario sentimentale e seleziona poche indispensabili necessità vitali. Mi serve una matita. La trovo sul tavolo. Carta, per ricordare. Strappo un foglio del giornale, userò i suoi margini bianchi. Un'altra cosa, e poi basta; una cosa inutile ma bella, che sta lì, davanti ai miei occhi, e sa già che non la scarterò. È una cartolina illustrata arrivata tempo fa, quando ancora si poteva inviarne e riceverne. Boschi nordici rossi e gialli. Bellissima e dolce. Non posso andarmene senza. Raccolgo il mio bagaglio e cerco le tasche dove infilarlo.<br />Un fruscio, fuori. Un rametto che si spezza. Una vibrazione. Corro alla soglia, mentre il tempo acquista velocità e ora mi incalza. Ma c'è qualcosa di nuovo su cui spendere ancora alcuni dei pochi istanti che si vanno chiudendo intorno a me. Un paio di occhiali da vista, e faccio a tempo a distinguerne il modello pesante e antiquato, sono lì per terra nell'erba secca. Qualcuno li ha perduti, oppure abbandonati, o lasciati a bella posta per trasmettermi un segnale. Qualcuno è passato, qualcuno con occhiali e fretta di partire. Un tuffo al cuore per questo anomalo messaggio.<br />Ora uscirò definitivamente dalla casa e dal tempo, e mi metterò in viaggio - ovunque sarà - cercando in ogni cespuglio, grotta, angolo sconosciuto il mio compagno predestinato. Sopravvissuto ed esploratore come me.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">I prossimi che lascerò, saranno graffiti.</span></div>melusinahttp://www.blogger.com/profile/15118825722628154137noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-14694130380409446692012-02-13T23:00:00.001+01:002012-02-13T23:00:30.415+01:00Le olimpiadi della corruzione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.balcanicaucaso.org/var/obc/storage/images/articoli-da-pubblicare/cecenia-a-scuola-di-corruzione-110568/670312-2-ita-IT/Cecenia-a-scuola-di-corruzione_large.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://www.balcanicaucaso.org/var/obc/storage/images/articoli-da-pubblicare/cecenia-a-scuola-di-corruzione-110568/670312-2-ita-IT/Cecenia-a-scuola-di-corruzione_large.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Si fa un gran parlare delle olimpiadi in Italia. Da quando? Da sempre! Io ricordo che fin dalla tenera età sentivo discutere sull'opportunità o meno di ospitare i giochi olimpici estivi nel nostro paese. Alle volte l' Italia proponeva una candidatura (cioè ogni volta) e regolarmente perdeva. Perché? Beh non è il caso di spiegare tutto ma penso che anche i più piccoli sappiano che senza <i>magna-magna </i>non sappiamo organizzare nemmeno una bocciofila. Per cui quando sentite il sindaco di una determinata città che piange perché non è riuscito a entrare in nomination, non fateci caso: lo fa per i suoi elettori rincitrulliti. Tuttavia c'è un'olimpiade che al 100% saremmo in grado di organizzare e senza attendere il 2020; tanto il mondo finisce a dicembre di quest'anno! Sto parlando della <b>Corruzione</b>! Il nostro vero sport nazionale, altro che il calcio, dove le scommesse le fanno di nascosto. I corruttori fanno tutto alla luce del sole accumulando un record dopo l'altro. Pare che anche i giapponesi siano bravi in questa disciplina ma io sono convinto che noi siamo <u>imbattibili. </u><br />
Le comodità sono molte: non servono impianti né infrastrutture del resto con l'evasione fiscale che abbiamo ce le possiamo scordare. La spesa è ridotta, tanto questi non fanno fatture né ricevute.<br />
<br />
Ma veniamo all'aspetto ludico ovvero le gare che potrebbe offrire il programma olimpico.<br />
<b>Battitura dello scontrino: </b>vince chi ne fa di meno o non né fa proprio.<br />
<b>Rilascio della ricevuta: </b>idem come sopra<br />
<b>Evasione totale: </b>vince chi non paga tasse e non le ha mai pagate (ci sarebbero molte medaglie ex-aequo)<br />
<b>Gara del debito: </b>vince chi "segna" di più quando fa la spesa anche se di mestiere fa l'armatore<br />
<b>Evasione parziale: </b>vince chi qualche volta per una pura variabile aleatoria, ha pagato delle bollette<br />
<b>Lancio del libretto degli assegni: </b>vince chi ne ha il maggior numero scoperti<br />
<b>Tiro della mazzetta: </b>vince chi è più rapido a estrarla dalla manica del soprabito<br />
<b>Falsa testimonianza per concussione e corruzione: </b>vince il miglior cazzaro<br />
<b>110 metri a ostacoli per falsi invalidi: </b>vince chi non abbatte manco un ostacolo<br />
<b>Nuoto di fondo 25 km nel sommerso: </b>vince il datore di lavoro con più dipendenti non registrati<br />
<br />
Il simbolo dei giochi olimpici non sarà quello dei classici cinque cerchi, al suo posto cinque paia di manette. L'inno dei giochi "<i>In questo mondo di ladri"</i> di Venditti. Potrebbero essere previsti dei premi speciali come quelli che si danno all'atleta più vincente, all' exploit o al miglior giovane.<br />
<b>Premio David Mills: </b>per chi si fa corrompere meglio<br />
<br />
Le medaglie invece che di oro, argento e bronzo saranno di legno; d'altro canto chi si fida a lasciare dei metalli preziosi a quelli...<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;"><u>è ovvio che a questa edizione dei giochi olimpici (un successone) seguirà un'ulteriore manovra da 20 miliardi</u></span>Anonymousnoreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-41441290965432325272012-02-12T20:55:00.002+01:002014-06-08T01:09:27.305+02:00La vie en blanc (White End - ep. 1)[Nelle <a href="http://mayalate.blogspot.com/2012/02/white-end-episodio-pilota.html">precedenti puntate</a>]<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/8IJzYAda1wA" width="420"></iframe><br />
<br />
La prima ondata di neve durò tre giorni. Settantadue ore di ininterrotte precipitazioni nevose.<br />
Con intensità variabile.<br />
I primi fiocchi scendevano giù timidi. Anzi, a volte sembravano voler tornare in alto.<br />
Ad ogni lievissima corrente ascensionale.<br />
Poi la neve cominciò a farsi più fitta ed aggressiva. Dopo poche ore le strade della città erano completamente imbiancate.<br />
I meteorologi avevano ampiamente previsto la perturbazione. Ma probabilmente gli amministratori l'avevano sottovalutata.<br />
E si sono mossi con un po' di ritardo.<br />
Quando si forma un primo strato compatto di neve, non è molto facile pulire le strade, almeno finché le nubi non decidano di dare un po' di tregua.<br />
Dopo la prima giornata la città sembrava diventata un enorme ascensore: tutti a parlare solo del tempo. Ovunque.<br />
Fino a quei giorni non avevo idea che ci trovassimo nel bel mezzo di un'<i>era glaciale</i>.<br />
Cioè, ero andato a cercare su Wikipedia solo per curiosità: avevo scoperto che esistono <i>ere glaciali</i> ed <i>ere interglaciali</i>.<br />
Durante le ere glaciali i poli terrestri sono ricoperti di ghiaccio.<br />
In ogni era glaciale, però, si alternano <i>periodi</i> glaciali e <i>periodi</i> interglaciali. Questi ultimi sono caratterizzati da temperature decisamente più elevate.<br />
Ebbene, fino ad allora noi stavamo vivendo in un periodo interglaciale.<br />
Che durava da diecimila anni.<br />
E quindi poteva benissimo starci, a breve, una nuova glaciazione.<br />
Non che allora credessi <i>davvero </i>che fossimo alle soglie di un <i>freezing </i>globale.<br />
Ma adesso... beh, dopo tutti questi mesi dovremmo cominciare a pensare che le cose non torneranno come prima.<br />
Dire che ci siamo <i>abituati </i>sarebbe troppo.<br />
(Abituati a questo clima. Abituati all'assenza di sapore, di colori, di odori, di rumori.<br />
Abituati ad ammazzare...)<br />
Ma stiamo cominciando a farcene una ragione.<br />
Quei primi tre giorni furono per me stupendi, avevo sempre letteralmente adorato la neve.<br />
Vedevo la città rallentare, impantanarsi, mutare i propri ritmi.<br />
Per strada circolavano solo autobus e qualche spazzaneve. L'aria era sensibilmente migliorata e diventava più pulita ogni ora che passava. La notte era magnificamente luminosa, quasi cinematografica.<br />
Il sindaco aveva ordinato la chiusura degli uffici pubblici, cosa che per me significava vacanza.<br />
E significava anche pupazzi di neve, ore passate a scattare fotografie, gare di discesa con slittini improvvisati. La neve mi trasformava in un bambino. Ma forse ero solo un bambino che fingeva di essere un adulto per tutto il tempo. Tranne che con la neve. La neve mi smascherava.<br />
In quei giorni mi ero convinto che la natura volesse mostrarci qualcosa.<br />
Un modo alternativo di vivere. Con calma, senza frenesia.<br />
Un mondo <i>sostenibile</i>, come amavano dire quei fricchettoni ambientalisti.<br />
Muoversi sui mezzi pubblici, lasciando l'auto nel garage.<br />
Fare solo ciò che fosse davvero essenziale.<br />
Prendersi un po' di tempo libero e, magari, fermarsi per giocare.<br />
Mi ero convinto che qualcosa nell'universo volesse indicarci una direzione. Uno stile di vita.<br />
Una vita in bianco.<br />
Ma mi sbagliavo, non c'è nessun <i>senso</i> nessun <i>significato </i>nascosto.<br />
Cominciava solo il nostro annientamento.<br />
Per primi se ne andarono i più deboli, gli anziani, i senzatetto (sì, Cristo aveva ragione: gli ultimi sono stati i primi, a schiattare).<br />
<br />
Uccisi da un assassino bianco e silenzioso.<br />
Che avvolge delicatamente le sue vittime e le fa addormentare.<br />
Lentamente penetra in ogni muscolo, in ogni fibra, in ogni cellula del corpo. E lo spegne.
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/JErVP6xLZwg" width="420"></iframe><br />
<br />
<br />
<a href="http://mayalate.blogspot.it/2012/03/white-head-white-end-ep-2.html">Leggi il secondo episodio</a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #666666;"> Grazie alla Principessa degli Zingari che mi ha aiutato nel reperimento della colonna sonora.</span>Il Democriticohttp://www.blogger.com/profile/01164569138324034921noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-23532915816760339692012-02-09T19:55:00.003+01:002012-02-09T19:56:15.505+01:00Il mondo sarebbe perfetto......se non ci fosse la gente. Tutto in equilibrio come deve stare. Ma invece la gente c'è, e manda tutto in merda. E' come avere Aretha Franklin nella stanza che ci dà dentro, che si spolmona e canta solo per te, tipo: "Questa è una dedica speciale per Tillie H.", e poi tutto a un tratto ecco che ti spunta Barry Manilow da dietro la tenda.<br />
Il giorno della fine del mondo non resteranno che scarafaggi e dischi di Barry Manilow, diceva Jazzlyn, la mia Jazz, anche lei mi faceva spanciare dal ridere.<br />
<i>(da <b>Questo bacio vada al mondo intero</b> - Colum McCann)</i><br />
<br />Hombrehttp://www.blogger.com/profile/02503894552480975242noreply@blogger.com21tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-39886781288363591362012-02-05T21:53:00.003+01:002012-02-05T21:53:54.056+01:00Un'ora d'amore<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim7IQP3uZJoRJ77netXDfei2yiuS1MXCR4_KBZ3LtbVyHmXEPaa8ySsQTXpob0GgKNeE91XvJNQrV5-eESw9rbQlkM_s2wp0wsUiAVopgvtRyAmULTD8Wq4QqKOJd0BNSNGCjoHquW4_M/s1600/antonella_ruggero.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="251" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim7IQP3uZJoRJ77netXDfei2yiuS1MXCR4_KBZ3LtbVyHmXEPaa8ySsQTXpob0GgKNeE91XvJNQrV5-eESw9rbQlkM_s2wp0wsUiAVopgvtRyAmULTD8Wq4QqKOJd0BNSNGCjoHquW4_M/s320/antonella_ruggero.png" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
bibibip bibibip bibibip<br />
ore <span class="Apple-style-span" style="color: yellow;">7:00</span><br />
Una mano si muove lenta e spinge un tasto nella sveglia Casio, assemblata da un bambino di 9 anni durante le 19 ore di lavoro giornaliere, in una fabbrica che si trova 10 metri sotto il suolo di Tokio.<br />
- <i>Uffa!!</i><br />
Due piedi scalzi infilano un paio di ciabatte in lana di alpaca, catturata dai bracconieri durante una battuta di caccia nel canyon del colca, tra la Bolivia ed il Perù. L'uomo si dirige assonnato verso il lavandino del bagno. Le mani portano 3,5 litri di acqua verso le ascelle, la faccia e le parti intime, accorciando la vita di qualche bambino africano, che sarebbe comunque morto di fame tra qualche giorno o al massimo travolto dalla nube tossica sollevata dall'impatto con l'asteroide che avverrà la mattina del 21 dicembre in Danimarca.<br />
- <i>Yawn!!</i><br />
L'uomo si dirige in cucina, apre il frigorifero e versa 270 ml. di latte di mucca coltivata in un loculo di 2,5 x 1 metri e nutrita con grassi animali. Incendiando carburante fossile generato da millenni di depositi organici riesce a scaldare il latte, in cui aggiunge 20 ml. di una spremuta di semi di qualche arbusto inconsapevole della famiglia delle rubiacee, meglio conosciuta come caffè.<br />
ore <span class="Apple-style-span" style="color: yellow;">7:28</span><br />
Due gambe entrano in un paio di jeans di cotone ottenuto dalla peluria di semi di una pianta della famiglia delle malvacee, anch'essa inconsapevole, cresciuta nella foresta amazzonica. I piedi entrano in un paio di scarpe di camoscio, strappato alle cure della madre nell'appennino abruzzese e le braccia inforcano un maglione di lana di pecora, sapientemente tosata, che ora attende di guarnire un kebap nel vicino porto di Genova.<br />
ore <span class="Apple-style-span" style="color: yellow;">7:37</span><br />
- <i>Merda, anche oggi in ritardo.</i><br />
La chiave entra nella serratura dell'automobile, ma fuoriescono 2 cm di gomma sintetica e con una leggera pressione della mano accende l'auto che si accoda al traffico urbano, generando 250 g di CO2 che fanno da corredo ai ben più dannosi effetti della centrale a carbone di Vado Ligure, dove il tasso di mortalità supera di 10 volte quello della media nazionale.<br />
ore <span class="Apple-style-span" style="color: yellow;">7:52</span><br />
Il pedone che decide di invadere le strisce davanti all'automobile viene immediatamente redarguito da un'onda di 90 dBA di clacson e da un'altra di appena 40 dBA:<br />
- <i>Togliti idiotaaa!!!</i><br />
Trovare parcheggio è come imbattersi in una doccia a gettoni nel centro del Sahara, per cui è meglio optare per uno scarico merci con parchimetro da cambiare ogni ora.<br />
ore <span class="Apple-style-span" style="color: yellow;">8:00</span><br />
Un flusso di elettroni corre veloce dal muro all'alimentatore, che lo distribuisce alle periferche. Subito dopo il boot, il sistema operativo prende il controllo dei circuiti in silicio, che entro qualche mese verranno ammucchiati in Kenia, nella più grande montagna di rifiuti del mondo. La freccia del puntatore si dirige verso l'icona del player.<br />
Click <embed border="0" flashvars="color_bg=0xeedd82&color_border=0xeedd82&color_box=0xeedd82&color_songbg=0xffff00&color_song_clicked=0xffd700&color_Title=0x000000&color_btns=0xb8860b&color_title=0x000000" height="300" pluginspage="http://www.macromedia.com/go/getflashplayer" quality="high" src="http://www.hypster.com/flash/player.swf?id=3241365:4528062:0&autoplay=false" style="height: 15px; visibility: visible; width: 50px;" type="application/x-shockwave-flash" width="370"></embed><br />
<br />
<a href="http://www.hypster.com/?src=player-text" style="font-size: 12px; font-weight: bold;"></a>magneTICohttp://www.blogger.com/profile/04520567542814417913noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-82012730650943099112012-02-03T19:11:00.001+01:002012-02-04T21:48:43.139+01:00This is the ( real ) endIl 21 Dicembre 2012 non successe nulla di particolare.<br />
Se tralasciamo l'estinzione di massa del genere umano, ovvio.<br />
A quei tempi noi polpi eravamo ancora "dormienti".<br />
Avevamo già un'elevata capacità d'apprendimento, ma non vivevamo abbastanza a lungo da poterne usufruire.<br />
Poi, in trecentomila anni, ci siamo evoluti: siamo diventati più longevi ( i più vecchi tra noi hanno 2300 anni), ci sono cresciute zampe ed ali ( assomigliamo un po' a quel Chtulhu di cui parlava un certo Lovecraft), abbiamo riattivato Megavideo.<br />
L'arte è una cosa che vi siete portati con voi: ogni volta che agguantiamo una penna, un pennello, uno strumento ci scopriamo a copiare la vostra letteratura, dipingere i vostri quadri e suonare le vostre canzoni.<br />
D'altro canto, sembra che anche in passato si finiva sempre per creare le stesse cose.<br />
<br />
Ci sono state parecchie guerre, epidemie, carestie, sbalzi climatici, invenzioni, geni, esplorazioni spaziali, scoperte mediche, filosofi, religioni, un po' di questo, un po' di quello.<br />
La maggior parte di noi non ha visto nulla di tutto ciò.<br />
Quasi 10.000 anni fa, tutto è finito.<br />
Abbiamo scoperto che lo spazio è chiuso.<br />
Questo significa che non c'è nessuna evoluzione, fine o scopo.<br />
L'entropia brucerà tutto.<br />
Inesorabilmente.<br />
Nessun nuovo inizio, nemmeno nessuna morte.<br />
Sola stasi.<br />
<br />
In questo tempo abbiamo studiato ogni tipo di scappatoia: le dimensioni parallele stanno tutte collassando, i viaggi temporali si sono rivelati mortali per gli esseri viventi, i quali rimangono intrappolati in un loop di paradossi.<br />
Abbiamo cercato altre vite, con scarsi risultati.<br />
<br />
Ed ora, abbiamo deciso, c'è una sola soluzione, molto all'americana, forse, senza nessuna prova che avrà una qualche utilità, certamente.<br />
Faremo scindere ogni atomo dell'universo.<br />
Libereremo un quantitativo di energia teoricamente abbastanza grande da superare quello dell'energia oscura, la ricalibreremo, espanderemo l'universo e faremo rinascere la Fenice.<br />
Un gran bel Big Bang...<br />
<br />
Scusate...<br />
Prima ho parlato di teoria, ma avrei dovuto scrivere piuttosto che questo è un atto di fede, il primo da millenni.<br />
Non siamo molto bravi nel credere, ci rendiamo conto di stare per distruggere tutto, irrimediabilmente.<br />
Ora che abbiamo una così triste Verità assoluta, non possiamo che aggrapparci alle più stupide, infondate, imprecise bugie: voi la chiamavate speranza.<br />
<br />
Scrivo questo e lo mando a voi.<br />
Probabilmente non ci farete niente, un file nel mucchio.<br />
Oppure gli darete un peso, ma presto vi renderete conto di quanto nulla potete fare.<br />
<br />
Perché lo faccio?<br />
Per noia.<br />
Sapete che se esplodesse il Sole, iniziereste a sentirne gli effetti negativi solo dopo circa otto minuti, il tempo che ci mette la luce a percorrere la distanza tra la stella e la Terra?<br />
Il Gran Casino qui è già iniziato da un pezzo, ma sapete quanto ci mette la luce a raggiungere la Terra dal centro della Galassia?<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/JSUIQgEVDM4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>La Cartahttp://www.blogger.com/profile/00191748214452460361noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-52478159277496465142012-02-02T11:32:00.004+01:002014-06-08T01:04:18.805+02:00White end - Episodio pilota<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Ho commesso il mio primo omicidio 6 mesi fa. Per fame. No, non per mangiare la mia vittima. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Non ero ancora cannibale allora.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Per accaparrarmi l'ultimo pacco di biscotti di quel maledetto supermercato di periferia. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Non volevo ucciderlo. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Una cosa del genere, un tempo, l'avrei definita "preterintenzionale". </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Oggi li chiamiamo <i>incidenti</i>. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Anche quando incidenti non sono.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Quel giorno, invece, giuro su dio che volevo solo quei dannatissimi biscotti.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">L'ho spinto giù dalla scaffalatura. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">E deve essersi rotto l'osso del collo o qualcosa del genere. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">In tutta quella confusione non se n'è accorto nessuno, ma se anche qualcuno ci avesse visti, se ne sarebbe tranquillamente fottuto.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Non so nemmeno perché le scrivo queste cose: quelli che sono ancora vivi le conoscono già. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Per i posteri? Sappiamo tutti che non ci saranno posteri. Non umani almeno.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Forse le scrivo per ricordarmi com'è cominciato, com'è che abbiamo perso lentamente ogni briciolo di umanità.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">È iniziato tutto con una giornata di neve. Il 31 gennaio 2012.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">I primi giorni, per tutti il danno più grave era la sospensione del campionato di serie A. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Che stronzi che eravamo.</span><br />
Secondo il meteo "la perturbazione anomala" sarebbe durata "una decina di giorni al massimo."<br />
Cazzate.<br />
"Beh, prima o poi dovrà smettere di nevicare" dicevano tutti.<br />
Ne <i>Il Corvo</i>, il protagonista sentenziava: "Non può piovere per sempre!" (<i>It can't rain all the time</i>).<br />
<br />
Ma può <i>nevicare per sempre</i>?<br />
<br />
Il mio barbiere - quando mi curavo di avere un barbiere - mi raccontava sempre questa storiella:<br />
<br />
- Mentre Noé costruiva la sua Arca, continuando a lavorare anche sotto la pioggia insistente, gli altri uomini lo deridevano per la sua pervicacia: "Noé, pensa piuttosto a trovarti un riparo: non pioverà per sempre."<br />
Ed ogni volta, pazientemente, Noé rispondeva: "Forse no, ma può piovere <i>abbastanza.</i>"<br />
<br />
<a href="http://mayalate.blogspot.com/2012/02/la-vie-en-blanc-white-end-ep-1.html">Continua ... Episodio No. 1</a>Il Democriticohttp://www.blogger.com/profile/01164569138324034921noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-3248888063214269808.post-51121672010778909492012-01-23T10:53:00.000+01:002012-01-23T11:00:03.984+01:00Eve of Destruction<iframe align="right" allowfullscreen="" div="" frameborder="0" height="25" src="http://www.youtube.com/embed/DOpErJWSIg0" width="300"></iframe><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp2QEgUHOQ-1Rye1Nw-AOEepBUZdN1oyiCknrlFi-rnkloB_nViTco9D599h2m4eBXM05KEbXkZh2zvGUDHdO6wJKQqMHK664zLSwhXJPWrg0yQyXlzMbeFiYbpHTb4qtKlKTB4w4z1g8m/s1600/cerchio+circonferenza.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" nfa="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp2QEgUHOQ-1Rye1Nw-AOEepBUZdN1oyiCknrlFi-rnkloB_nViTco9D599h2m4eBXM05KEbXkZh2zvGUDHdO6wJKQqMHK664zLSwhXJPWrg0yQyXlzMbeFiYbpHTb4qtKlKTB4w4z1g8m/s1600/cerchio+circonferenza.jpg" /></a></div>
<br />
L’apocalisse affondò le sue origini nell’edonismo.<br />
Il verbo del club <em>Dìas como Diòs</em> di Buenos Aires scoccò come una freccia al curaro dell'ultimo Waorani e avvelenò il mondo. Era luglio e nel misero tempo di una settimana miliardi di individui armati e convinti avevano scelto di vivere gli ultimi sei mesi della loro vita “da Dio”.<br />
La scientifica certezza che StarOne, l’asteroide ginormico proveniente da Galaxia, avrebbe impattato la Terra era notizia di qualche giorno: nessuno avrebbe salvato le penne. Nessuno.<br />
Cercare di vivere alla grande gli ultimi sei mesi di mondo parve subito una decisione inevitabile per molti.<br />
Seguirono gli assalti a tutto, si cominciò dalle banche e dagli ipermercati per finire con le fattorie e le fabbriche di cioccolato.<br />
Nel giro di due settimane il denaro perse completamente il suo valore. Le riserve auree furono depredate dall’interno, ma l’oro valeva meno del letame.<br />
I buoni e gli onesti, gli ultimi, diventarono i più perfidi e malvagi, e si scatenò una sorta di tutti contro tutti
che portò all’abbrutimento totale. Individui contro individui, paesi contro paesi. Sgarbi e vendette si susseguirono in un ciclo inarrestabile.<br />
Niente serviva a niente. Alimentarsi e fare l’amore dentro a un concerto detonante di bombe era tutto quello che restava da fare.<br />
Un’escalation rapida di distruzione provocò infine La Nube, un composto chimico letale che avvolse il pianeta in un venefico abbraccio.<br />
L’ultimo esemplare della razza umana, Tetsuya Watanabe, morì asfissiato nel suo rifugio antiatomico il 20 dicembre 2012.<br />
Il giorno successivo lo StarOne, proiettato a mille sul cielo antartico, fu inghiottito da un buco spazio tempo,
manco fosse una mentina, e sparato in una dimensione confinante ma remota dove mise fine al dominio dei grandi rettili. Per sempre, e mai.<br />
La razza vivente più evoluta sul pianeta risultarono essere i pesci. Avrebbero dovuto applicarsi con pazienza e determinazione, sviluppare cellula a cellula di nuovo i polmoni e poi ricreare ancora quelle buffe appendici podaliche. Ci sarebbero voluti milioni di anni, sì, ma da qualche parte, un giorno, si sarebbe visto ancora un uomo, questo era certo. Un uomo piegato su un foglio, a studiare il rapporto irragionevole tra la circonferenza di un cerchio e il suo cazzo di diametro.<br />
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Questa session di musica e parole partecipa al <a href="http://cielosopramilano.it/il-premio-gigi-reder/">Premio Gigi Reder</a> <br />
come anche:<br />
<a href="http://oraequilillina.blogspot.com/2012/01/sembrava-un-gioco.html">Sembrava un gioco</a> - by lillina<br />
<a href="http://melusina.altervista.org/?p=257780729">California Dreamin'</a> - by melusina<br />
<a href="http://laviapershambhala.it/we-take-care-of-our-own/">We take care of our own</a> - by giodoc<br />
<a href="http://blog.libero.it/LaDonnaCamel/10990538.html" target="_blank" title="Poi">Poi </a>- by la donna camel<br />
<a href="http://melusina.altervista.org/?p=257780749" target="_blank">Emozioni</a> - by melusina<br />
<a href="http://dariodangelo.blogspot.com/2012/01/il-disadorno-arredo-dellamore.html" target="_blank">Il disadorno arredo dell'amore</a> - by dario<br />
<a href="http://mammanonbasta.blogspot.com/2012/01/il-cielo-sopra-milano.html" target="_blank">Il cielo sopra Milano</a> - by rory<br />
<a href="http://cielosopramilano.it/la-banda-degli-ifoughthelaw/">La banda degli ifoughthelaw</a> - by cielo<br />
<a href="http://lalineadhombre.blogspot.com/2012/01/ho-giocato-calcio.html" target="_blank">Ho giocato a calcio</a> - by hombreHombrehttp://www.blogger.com/profile/02503894552480975242noreply@blogger.com8